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DiStaff Casa Gabbiano 2

La nuova impresa sociale del Gabbiano

Due anni fa, nel settembre 2016, l’Associazione Gabbiano ha “figliato” nuovamente, dando origine all’SRL Impresa Sociale Casa Gabbiano 2-Noi come gli Altri, no profit esplicitamente dedicata alla gestione della nuova comunità alloggio “ Casa Teresa Bonfiglio” per persone con disabilità di via Don Gervasini 37 ma non solo. Questo dopo aver già fondato in passato la Cooperativa Gabbiano Servizi, che oggi gestisce, in via Ceriani 3,  un’altra Comunità alloggio  Socio Sanitaria CSS per persone con disabilità ed un centro diurno CDD.

Tutti sapete dei grandi lavori, ora ultimati, per ristrutturare, attrezzare secondo la vigente normativa ed arredare lo stabile di via Gervasini destinato ad ospitare la nuova comunità.

Ma cos’è un’Impresa Sociale? Si tratta di un Ente privato che esercita in via stabile e principale un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro per finalità solidaristiche e di utilità sociale.

Con l’introduzione dell’impresa sociale il legislatore ha voluto riconoscere l’esistenza di imprese con finalità diverse dal profitto. Le Imprese Sociali hanno inoltre il vincolo di non distribuzione degli utili, dovendo destinare lo scopo sociale a vantaggio della generalità dei cittadini.

Il valore aggiunto rispetto a un’impresa tradizionale sta nel tentativo di produrre servizi ad alto contenuto relazionale, sia nel cercare di fare “rete” con esperienze del terzo settore, sia nel produrre esternalità positive per la comunità.

Casa Teresa Bonfiglio dovrà essere insomma non solo una comunità di accoglienza, ma anche l’occasione per Baggio di coinvolgersi ed essere coinvolta in una serie di piccole grandi iniziative che, ai margini della comunità, potranno generare altri servizi di interesse comune (dalla spesa per le persone anziane, al dog sitting, all’organizzazione di momenti conviviali) che vedano anzitutto protagonisti gli ospiti della comunità, ma non solo. Sarà di nuovo ’occasione per creare una grande comunità di volontari ed una grande fucina di idee. A tutti dunque l’invito a contribuire e partecipare.

Claudio Meazza

DiStaff Casa Gabbiano 2

Il progetto

Il progetto “CGTB Casa Gabbiano Teresa Bonfiglio” ha come obiettivo la realizzazione di una comunità residenziale tipo Card (Comunità Alloggio Residenziale Disabili), per consentire alle persone con disabilità di poter vivere il più serenamente possibile il distacco dalla famiglia e l’ingresso nella vita adulta. Questa cruciale e inevitabile fase di transizione richiede la partecipazione dei familiari e degli operatori, affinché possa realizzarsi nell’interesse della persona con disabilità.

Per tale ragione il progetto non intende semplicemente realizzare una struttura residenziale – si fa presente che l’Impresa sociale ha sostenuto tutti i costi di ristrutturazione dello stabile del comune di Milano dato in comodato d’uso per 30 anni offrendo una grande e concreta opportunità per le famiglie – ma vuole creare un vero e proprio luogo dove la vita delle persone con ritardo mentale possa avere, ma anche dare, valore per tutta la comunità. Il progetto si articola quindi su tre dimensioni principali: quella individuale, quella familiare e quella sociale.

La dimensione individuale interessa principalmente la realizzazione del progetto di vita della persona con disabilità e prevede principalmente azioni legate all’inserimento nella nuova comunità, sia con una soluzione temporanea, che definitiva. La dimensione familiare vede come protagonisti i genitori, che saranno impegnati a riformulare il loro ruolo genitoriale. Il cambiamento di spazi e tempi di incontro, la presenza di nuove figure di riferimento e di nuove attività, saranno aspetti elaborati insieme alle psicologhe del Centro Ascolto e agli altri familiari che stanno, o hanno già intrapreso questo percorso.

Infine la dimensione sociale andrà ad abbracciare e ad avvicinare la comunità attraverso il volontariato di residenza. Grazie alla partecipazione attiva dei volontari, che regalano una presenza genuina e non professionale, sarà possibile promuovere dei momenti di socializzazione col vicinato e col territorio, in modo da migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità.
Altro punto di forza del progetto è infatti l’idea dell’housing sociale. Grazie alla mediazione di operatori e volontari si cercherà di dar vita ad iniziative di mutuo scambio tra gli ospiti della comunità e la cittadinanza; in quest’ottica il vicino di casa esperto di bricolage si offre di dare una mano nelle piccole riparazioni, mentre gli ospiti, opportunamente supportati, effettuano piccole commissioni per gli anziani del palazzo. Ciascuno può sentirsi di aiuto per gli altri, anche le persona con disabilità.

Laura Faraone e Federica Calza

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